L’arrampicata

Questo mese vi proponiamo una bella escursione – un pochino impegnativa –  in terra sud-tirolese: la ferrata “Sandro Pertini”, realizzata in ricordo del nostro Presidente, che amava particolarmente soggiornare tra queste splendide cime.

La ferrata, però, è stata demolita in accoglimento, da parte della Provincia, del ricorso degli ambientalisti. Rimane comunque interessante il contesto del parco.
ll luogo di partenza della ferrata è Selva di Val Gardena, nella zona denominata Vallunga, una magnifica valle di origine glaciale che fa parte del Parco naturale Odle-Puez. Lasciata l’auto alla fine di una stradina stretta ci inoltriamo subito in questo meraviglioso parco naturale e imbocchiamo la strada sterrata di sinistra che, dopo circa 300mt, entra nel bosco ed inizia a salire. Raggiungiamo un ometto di sassi che ci indica di deviare a sinistra per un piccolo e ripido sentiero, che porta in pochi minuti all’attacco della ferrata e che ci porterà in cima la Monte Stevia (2312mt).

Si inizia: imbrago e caschetto sono d’obbligo quando si tocca con mano la roccia. La salita è molto ripida e a tratti molto esposta ma la messa in sicurezza con cavi d’acciaio è perfetta e i passaggi difficili sono attrezzati con staffe metalliche e pioli. L’arrivo in cima ripaga sicuramente della fatica: se la giornata è limpida da qui si può godere di uno dei più gratificanti panorami dell’Alto Adige. Un panorama strepitoso che da destra verso sinistra dà modo di ammirare il Catinaccio, il Sassolungo, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Cir ed il Castello del Chedul, oltre a tutta la valle sottostante. Riposiamoci in vetta il tempo necessario a riprendere fiato perché, come forse non tutti sanno, anche durante la discesa c’è bisogno di concentrazione. Per tornare “alla base” abbiamo due possibilità: ripetere la ferrata a ritroso o scendere dal monte attraverso il sentiero 17A, che dal Rifugio Stevia ci riporta a valle in due ore di cammino attraverso un paesaggio che varia dal bosco al ripido ghiaione. L’incontro con marmotte e scoiattoli è assicurato e sempre emozionante anche per noi gallinelle universitarie fin troppo adagiate sul nostro trespolo. Le varietà floreali che si ammirano scendendo spaziano dalla classica stella alpina a vistose e colorate infiorescenze che crescono tra le rocce.

Ci sono sempre storie da raccontare quando si vive intensamente la montagna: dobbiamo solo ascoltare le nostre sensazioni interiori. Sono pensieri che aspettano di divenire realtà, seguiamoli e aggiungeremo un nuovo capitolo al nostro libro di vetta personale.

Un pensiero su “L’arrampicata

  1. Ferrata difficile all’inizio e quasi esclusivamente verticale in cui è richiesta forza di braccia. Ma per raggiungere le nuvole ogni sforzo è d’obbligo! Da rifare, anche solo per i panorami che regala 🙂

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