Il bosco

Inoltrarsi nel bosco è sempre un momento di particolare gioia ma anche di inquietudine.

La luce comincia a filtrare dai rami dei nerboruti alberi e l’orizzonte sfuma tra le ombre delle felci rigogliose. Il suono diviene sommesso e si comincia ad ascoltare solo il rumore dei propri passi e, magari, di qualche scoiattolo che si muove timido tra le fessure dei tronchi.

L’umidità, trattenuta dalla vegetazione, pervade le nostre ossa e ci impone di allungare il passo per riscaldare la muscolatura.

Questo è un mondo in equilibrio dove la biodiversità animale e vegetale regnano incontrastati.

La natura insegna e noi rimaniamo in doveroso silenzio.

Chapeau.

Ora una breve introduzione all’ambiente montano.

La flora delle Dolomiti e delle Piccole Dolomiti conta una grande varietà di specie di fiori e piante che caratterizzano il paesaggio durante tutte le stagioni.

Elevandosi dalle basse quote del fondovalle fino alle alte cime rocciose, si passa attraverso un netto cambiamento delle piante nei confronti dei vari mutamenti climatici che riguardano l’arco alpino nelle passate ere geologiche.

Dai boschi di latifoglie, caratterizzato da fioriture primaverili variopinte del sottobosco, ci si inoltra nelle faggete del piano montano inferiore, dove prevalgono tonalità di colore più tenui: è il regno dei muschi e dei licheni.

Successivamente, boschi di conifere, peccette e distese di mirtillo caratterizzano il piano montano superiore.

Al di sopra del limite del bosco si estendono praterie d’alta quota e ghiaioni rocciosi, dove numerose specie hanno trovato il giusto equilibrio con le condizioni estreme di questi ambienti.

La flora dolomitica, compresa quella di fondovalle, conta circa 2400 diverse specie vascolari, molte delle quali rare ed endemiche: tra esse ricordiamo la Coclearia brevicaulis, piccola crucifera con piccoli fiori di colore bianco; la Primula tirolensis o primula rossa, la Draba dolomitica e la Sempervivum dolomiticum.

Con l’innalzamento della quota, i fiori assumono colori e profumi più intensi per attirare insetti pronubi, in quanto il periodo di riproduzione è ridotto a causa della brevità dell’estate. Tra i colori predominano il giallo, il rosa-porpora, il bianco, il violetto e l’azzurro. Spesso l’apparato vegetativo delle piante di alta quota è reso grigio da un mantello di fitta peluria che ricopre fusticini e foglie. Questo strato protettivo difende la pianta sia dal freddo che dai raggi del sole ricchi di radiazioni ultraviolette. E’ l’esempio della Leontopodium alpinum, ovvero la stella alpina.

 

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